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I VARI VOLTI DEL MUTUO AIUTO.  IL WEB COME NUOVA FORMA DI SOLIDARIETÀ TRA DONNE VITTIME DI VIOLENZA DOMESTICA

Il mutuo aiuto: un metodo di supporto e uno strumento di sensibilizzazione

—La donna che ha subito violenza domestica porta con sé una serie di risorse che possono accompagnarla nel percorso di uscita dalla violenza e nell’azione di contrasto al fenomeno (empowerment e mainstreaming).

—Tali risorse possono avere ulteriori risvolti positivi. L’esperienza vissuta può portare la vittima a essere di supporto per altre donne. Questo meccanismo di reciprocità è alla base del concetto di mutuo aiuto.

—Rispetto alla violenza domestica, il mutuo aiuto assume una connotazione specifica. Riprende il concetto di empowerment, aumentandone le potenzialità, rendendo sempre più la donna protagonista del proprio cambiamento di vita e non solo .

Il consolidamento delle proprie capacità nell’affrontare il vissuto traumatico , la consapevolezza di condividere con altre donne tale situazione  induce chi vi partecipa a farsi promotore  di concreti cambiamenti, attraverso la sensibilizzazione altrui , perché è attraverso il superamento della propria storia di violenza  , attraverso la trasformazione del dolore in forza , che  si propone un nuovo modello di relazione  mirato non solo ad un cambiamento personale ma anche socio culturale.

Il concetto di mutuo aiuto e la diffusione dei gruppi A.M.A.

Con la sigla A.M.A. identifichiamo quei gruppi in cui si esercita il principio di Auto Mutuo Aiuto. Chiamato anche “self help”, il mutuo aiuto è il termine che ricomprende una molteplicità di strategie di intervento che si propongono di affrontare una situazione problematica agendo prevalentemente sulle capacità degli utenti . Il gruppo A.M.A. è così un modo per arrivare a prendere consapevolezza delle proprie capacità, aiutandosi e aiutando gli altri. Di fatto, un gruppo di auto aiuto è un insieme di persone che condividono l’esperienza di un vissuto simile e la volontà di confrontarsi per migliorare la propria situazione. La struttura di tale gruppo è caratterizzata da una condivisione paritaria della leadership e dalla creazione di legami significativi tra i partecipanti, improntati sulla logica del dono.

Le matrici del self help affondano nella filosofia pragmatista americana che sostiene come la conoscenza umana avvenga sempre attraverso il “fare esperienza” dalla quale deriva, solo successivamente, l’elaborazione concettuale nello spiegare questo concetto riporta come attraverso la lettura delle risposte ambientali la persona può sperimentare altre scelte di azione, aumentando le proprie capacità. Lo sperimentare fino ad ora descritto si concretizza, di fatto, attraverso la parola. Raccontarsi permette di raggiungere maggiore consapevolezza di sé e di quello che si sta vivendo, aiutando anche gli altri a procedere nella stessa direzione.

Lo sperimentarsi, potenzialmente utile al benessere dell’altro, permette a chi lo agisce di percepire personalmente maggior benessere, attivando così il principio dell’“helper therapy” (F.Riessman)

 Nonostante la valenza moderna di questa modalità di supporto, il primo gruppo di self help è datato 1935 (America): si tratta degli Alcolisti Anonimi. Il supporto reciproco tra persone che abusano di sostanze alcoliche è il primo contesto che sperimenta la funzionalità dell’aiuto reciproco.

Questa esperienza si diffonde in tutto il mondo, sottolineandone la potenzialità terapeutica

Differenza tra mutuo aiuto e auto mutuo aiuto

MUTUO AIUTO 

Sperimenta il principio del self help grazia alla facilitazione di un operatore formato per lo svolgimento di tale ruolo che di conseguenza non condivide con gli altri partecipanti la problematica che si affronta

AUTO MUTUO AIUTO

la funzione di facilitazione è svolta da un partecipante, sempre formato per svolgere il ruolo, ma che come agli altri vuole affrontare un particolare problema che connota la propria vita

Queste esperienze hanno permesso di rompere il muro del silenzio, riconoscere la violenza domestica, e di sperimentare le prime modalità di aiuto reciproco.

Il gruppo permette di riconoscere se stesse e la propria storia nel racconto dell’altra, ma, allo stesso tempo, ci si percepisce, durante il proprio racconto, come soggetti attivi, portatori di esperienze, conoscenze e idee utili anche ad altri.

“I gruppi si basano sul principio dell’accrescimento dell’autostima, dell’autodeterminazione e dell’empowerment ed hanno arricchito in modo importante la gamma di servizi forniti dai centri antiviolenza

Il tema del mutuo aiuto quindi è massima espressione delle potenzialità che le donne possono esprimere, sia nell’autodeterminarsi al di fuori del rapporto maltrattante, sia nel supportare altre donne nella stessa condizione . Inoltre, il mutuo aiuto esprime la potenzialità di promuovere gruppi critici, promotori di un cambiamento socioculturale.

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