Reddito di cittadinanza: dal 1° maggio tutto si trasforma e si deforma a danno dei cittadini piu’ fragili e indifesi
E pensare che il reddito di cittadinanza ha aiutato molte vittime id violenza ad allontanarsi dalla casa coniugale e a mettersi in salvo. Dovremmo chiederci cosa ne sarà di loro ! tutto questo accade mentre le famigli si riuniscono in giornate di festa , ignari di quello che li aspetta.
A chi gode di questa misura, questa settimana verrà pagata regolarmente la quota di Aprile , ma dal 1° maggio molte cose cambieranno !
Con il via libera al Decreto lavoro verrà ahimè ufficializzata la riforma del Reddito di cittadinanza, che prenderà il nome di Garanzia per l’inclusione (GIL); verranno rivisti requisiti e importi delle misure di contrasto alla povertà, e non è detto che gli attuali beneficiari del Rdc possano accedere alle nuove prestazioni.
Per molti di loro il Reddito di cittadinanza in pagamento ad aprile potrebbe essere quindi una delle ultime erogazioni.
Inizia così un percorso amaro che vedrà l’esclusione di alcune famiglie, perché il reddito verrà cancellato dal 1° gennaio prossimo.
Nel dettaglio,nell’area personale MyInps dovrebbe esserci l’esito della valutazione riferita all’ultima mensilità: nel caso in cui non ci fossero problemi, allora l’Istituto ne invierà le disposizioni di pagamento a Poste italiane che già il giorno successivo, giovedì 27 aprile, provvederà all’accredito dei soldi. Tra il 27 e il 28, invece, dovrebbe esserci l’arrivo dell’integrazione dell’assegno unico ai nuclei familiari con figli a carico (così calcolata).
Laddove invece l’esito dovesse risultare negativo, verrebbe indicato con una sorta di bollino rosso, poi bisognerà accertarne i motivi: uno dei tanti e prevedibili , potrebbe essere il superamento delle 18 mensilità consecutive , che comporterebbe la decadenza del Reddito di cittadinanza.
Inoltre si può procedere alla richiesta del rinnovo, nonostante l’abrogazione del Rdc disposta dalla legge di Bilancio 2023 ma la nuova durata terrà conto delle scadenze dettate dall’ultima manovra.
Infatti, la legge di Bilancio 2023 ha stabilito che il Reddito di cittadinanza può essere percepito quest’anno per un massimo di 7 mesi, regola che non si applica nei confronti delle famiglie in cui sono presenti minori, disabili oppure ultrasessantenni.
Questo comporta che chi percepisce il Rdc da inizio anno , riceverà l’ultima mensilità a luglio 2023.
Per altre risposte dovremmo attendere il maxi Decreto lavoro che arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri il 1° maggio: nel provvedimento, infatti, verrà delineato il futuro dopo il Reddito di cittadinanza, con l’introduzione nel 2023 di una misura provvisoria – chiamata Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal) – a cui potranno accedere gli ex percettori di Rdc che hanno sottoscritto il patto per il lavoro con il centro per l’impiego competente sul territorio.
Dopo questa fase transitoria (Pal) con lo stesso provvedimento verrà definito cosa succederà nel 2024, quando il Reddito di cittadinanza verrà cancellato per tutti.
Al suo posto troveremo due nuove misure: la Garanzia per l’inclusione da una parte, la Garanzia per l’attivazione lavorativa dall’altra.
La prima interesserà le famiglie non coinvolte dalla stretta del Reddito nel 2023: queste potranno accedere a una misura simile all’attuale Rdc, ma di fatto poche potranno accedere perché i requisiti per ottenere la misura saranno di gran lunga più restrittivi e severi.
Alla seconda misura, invece, potranno accedere i singoli occupabili, ma solo dopo aver sottoscritto il patto di attivazione digitale. L’importo andrà dai 350 ai 525 euro, quindi il rischio di prendere meno rispetto a oggi è concreto, mentre la durata massima sarà di 12 mesi senza alcuna possibilità di rinnovo.
Dal decreto del 1° maggio, molti percettori del Rdc, rischiano di essere tagliati fuori dalla possibilità di accedere alle forme di sostegno e questo per una stragrande maggioranza sarà un vero problema.
Dal canto nostro , una osservazione , sembra che di questa vicenda pochi siano i cittadini informati e tra questi gli stessi percettori del reddito di cittadinanza .